Rimedi dalle piante per i più piccoli

23 Mag 2012 | Contro informazione

UN PEDIATRA SU 4 LI PRESCRIVE
Erbe e piante per curare i malesseri dei più piccoli. Sempre più pediatri, infatti, prescrivono fitofarmaci o rimedi omeopatici per il trattamento delle malattie e per il mantenimento del benessere dei bambini. È quanto messo in luce da un recente sondaggioa cura della Sip – Società Italiana di Pediatria – che ha visto intervistati 1233 pediatri iscritti. Dai risultati dell’indagine – che verrà presentata a Roma nell’ambito del Congresso Nazionale della Società dal titolo “Il futuro in gioco” – è emerso, infatti, che circa un pediatra su quattro (più precisamente il 23% del campione preso in esame) ricorre a terapie non convenzionali.

È importante sottolineare, però, che l’80% dei medici favorevoli alle cure alternative, le considera complementari e non sostitutive alla medicina ufficiale. E il dato potrebbe essere sottostimato, dichiara il presidente della SipAlberto Ugazio al Corriere della Sera: «C’è ancora molta reticenza perché in tanti prevale ancora l’incertezza sull’efficacia scientifica». In particolare l’uso della fitoterapia risulta il più diffuso (82,5%), seguito da quello dell’omeopatia(74,9%). Molti passi indietro, invece, l’agopunturautilizzata solo dal 5,8% degli intervistati.

E spesso sono gli stessi genitori del bambino a chiedere che venga battuta questa strada, ritenuta talvolta più sicura: in particolare il 62,7% lo fa per scelta personale, il 13,7% su consiglio di parenti e amici, circa la stessa percentuale su parere di un medico e il restante 5,5% per informazioni reperite su libri o riviste.

I risultati sembrano essere positivi. Alla domanda: “Ritieni che la qualità della vita percepita sia stata migliora dall’utilizzo delle CAM (Complementary ad Alternative Medicine)?” – si legge in una nota della Sip – il 74,7% dei medici interpellati risponde sì e solo l’1,3% sostiene che la situazione sia peggiorata. Gli altri ritengono che nulla sia cambiato.

Tra coloro, infine, che hanno risposto di non farne uso: il 63,8% ritiene questi metodi inefficaci, il 33,7% dichiara di non essere interessato all’argomento, mentre solo il 2,5% afferma che siano dannosi.

In conclusione, commenta Ugazio «il pediatra conferma la propria vocazione a un approccio olisticoalla salute del bambino: se disponiamo di farmaci, magari di efficacia clinica non provata ma innocui per la salute e capaci di migliorare il “vissuto” della malattia (la qualità di vita percepita), perché non utilizzarli?»

Da http://gogreen.virgilio.it