Prodotto dalla Scuola Garlasco un nuovo proving

22 Ago 2014 | I nostri progetti

DI FALABELLA V., SEGANTINI S., ARCOVITO G., CIRELLI S., DI SALVO S., GALLI E., LANZARA G., PISTELLI E., VARANO P., ET AL.

METODOLOGIA

Il rimedio Culex mosca è ottenuto dalla zanzara comune. Nel rimedio testato è possibile riconoscere aspetti riconducibili alla classe zoologica degli insetti in generale, cui la zanzara appartiene, e altri aspetti più specifici della famiglia e della specie di appartenenza.

La zanzara appartiene all’ordine dei Dipteri che comprendono 3540 specie diverse. Le zanzare sono ematofaghe e le femmine sono dotate di un apparato buccale in grado di aspirare fluidi come il sangue necessari per la maturazione delle uova. Lo sviluppo post-embrionale delle zanzare si svolge completamente nell’acqua ed è grandemente influenzato dalle temperature ambientali che ne determinano lo sviluppo e la diffusione.

Il farmaco omeopatico è stato sperimentato in doppio cieco su 51 volontari, medici e veterinari iscritti a un corso triennale di omeopatia di scuole affiliate alla FIAMO* e secondo le indicazione dell’ECH, l’organismo europeo che elabora le regole riguardanti la ricerca in omeopatia.

I soggetti presunti sani provengono da aree geografiche diverse dislocate prevalentemente nel Centro-Sud Italia.

Sono stati reclutati tutti i soggetti in buona salute che si sono resi disponibili alla sperimentazione previa informazione della metodologia in oggetto e delle condizioni della privacy.

L’assegnazione dei trattamenti viene fatta tramite sorteggio. Per ogni soggetto viene redatta una cartella clinica.

Dopo un mese di osservazione i medici esaminatori hanno valutato le condizioni di ogni singolo volontario per stabilire l’idoneità di partecipazione.

Il trattamento verum è stato assegnato a 31 soggetti. Tra questi 9 hanno sperimentato la 200 CH , 22 la 30 CH. I restanti 20 hanno costituito il controllo.

Le dosi da testare provengono direttamente dalla sede farmaceutica e arrivano allo sperimentatore sotto forma di granuli nei contenitori numerati.

Lo staff è composto da due direttori di sperimentazione, sette medici esaminatori e un esperto biometrico.

Ogni prover riceve una preparazione da testare siglata secondo un codice di identificazione. La preparazione farmacologica viene realizzata secondo le indicazioni della farmacopea classica e sottoposta alle norme di G.P.L. che coincidono con la sicurezza del prodotto.

I codici di identificazione sono tenuti in busta chiusa fino alla fase dell’analisi dei sintomi in sede farmaceutica.

Il farmaco o il placebo viene assunto dal prover nella dose di tre granuli, quattro volte al giorno, rispettando le modalità di assunzione indicate nel protocollo, e continuando fino a sette giorni consecutivi se non appaiono i sintomi.

La comparsa di almeno un sintomo riconosciuto sia come nuovo che come pregresso, determina la sospensione del proving.

Una sola dose-test viene somministrata il giorno prima dell’inizio della sperimentazione per evidenziare l’eventuale ipersensibilità al farmaco.

Gli eventuali sintomi apparsi vanno riportati, con le relative modalità, nel diario della sperimentazione fino alla loro scomparsa.

RISULTATI

Sono stati raccolti in totale 304 sintomi, tra verum e placebo. I soggetti “responder” sono stati in totale 28 sui 51 in totale, di questi 15 hanno sperimentato la 30 CH, uno la 200 CH e 12 il placebo. L’elaborazione dei risultati è sotto riportata nelle Tabelle.

DISCUSSIONE

Abbiamo cercato nell’analisi dei dati di dare una maggiore oggettività possibile ai sintomi.

La significatività del dato che riguarda il numero dei sintomi del verum rispetto al placebo conforta l’ipotesi di una azione rilevante del farmaco testato rispetto al gruppo di controllo.

Un’altra conferma che abbiamo avuto in sede statistica riguarda il numero dei sintomi mentali degli sperimentatori che hanno avuto il placebo che è mediamente di 7,6 rispetto al 3,7 dei sintomi prodotti dl verum.

Questo dato conferma i rilevamenti delle matanalisi dove viene evidenziato che il fattore emotivo condiziona grandemente i risultati specie dei sintomi mentali.

Un dato interessante è che su 9 prover che hanno sperimentato la 200 CH solo uno ha riportato sintomi.

Redigendo la Materia Medica del proving di Culex Musca, abbiamo raccolto alcuni aspetti a nostro parere più significativi.

A livello mentale abbiamo notato come nucleo prevalente l’agitazione e l’irritabilità. Ci sono anche molti sintomi opposti di rallentamento e poi di esaurimento che seguono l’attività incessante.

E’ un esaurimento sia fisico che emotivo.

L’irritabilità è correlata, su un piano fisico, all’ipersensibilità sensoriale: i sensi di Culex Musca, per realizzare lo scopo principale della sua vita, cioè la riproduzione, devono essere iperattivi sia per trovare un animale da cui succhiare il sangue sia per difendersi dagli attacchi di animali predatori, uomo compreso.

Significativo è il sogno di un prover in cui si guarda con un binocolo degli animali selvaggi, tra cui un lupo, al riparo di una grotta.

Anche all’ipertono del sensorio segue l’esaurimento di tutti i sensi.

Il dolore è prevalentemente bruciante e riguarda sia il lato destro che il sinistro e spesso i lati sono in alternanza.

Nel proving il dolore bruciante e il prurito riguardano le sezioni: Head, Face, Eye, Ear, Nose, Throat, Chest, Rectum, Extremities, Skin. Le eruzioni sono costituite da foruncoli, vescicole, herpes, psoriasi.

Alcuni sintomi sono sovrapponibili a quelli descritti da James Tayler Kent nella sua Materia Medica di Culex Musca.

CONCLUSIONI

In vista di una graduale equiparazione in materia legislativa omeopatica tra i paesi UE, ci sembra opportuno arrivare preparati ad affrontare le controversie metodologiche ed epistemologiche sollevate dal mondo scientifico in materia di ricerca omeopatica.

Se il ricercatore omeopatico è in grado di effettuare studi affidabili e ben impostati metodologicamente, di garantire la credibilità dei risultati ottenuti e la protezione dei soggetti volontari secondo le norme di GCP, allora potrà venire intesa con maggior competenza la farmacodinamica omeopatica e la validità del proving omeopatico.

Gli studi clinici controllati mediante placebo rappresentano lo standard delle procedure di sperimentazione clinica dei farmaci. Tutti gli autori di studi fatti sui proving concordano nella necessità di condurre studi controllati come peraltro le indicazione dell’ECH hanno stabilito nelle linee guida citate. Anche nel nostro lavoro si è rivelato utile il controllo per meglio capire la tipologia dei sintomi prodotti del verum.

L’ottimale in senso statistico sarebbe la realizzazione di grandi studi, che porterebbero a stimare la raccolta dei sintomi con un ridotto intervallo di confidenza, vale a dire con elevata attendibilità.

Purtroppo, almeno per ora, questo non è possibile nel mondo omeopatico a causa di limitazioni organizzative e per scarsità di mezzi finanziari.