Osservazione retrospettiva e analisi dei dati raccolti in due allevamenti bovini

21 Set 2005 | Ricerca clinica

ALLEVAMENTI BOVINI SITUATI NELLA ZONA DEL PARMIGIANO REGGIANO TRATTATI CON LA MEDICINA OMEOPATICA

Si è scelto di studiare quali possano essere i vantaggi della medicina omeopatica in campo veterinario per i seguenti motivi:

  • maggiore facilità nel considerare i dati vedi per esempio produzione e qualità del latte, vita media degli animali ecc…
  • possibilità di confronto in tempi relativamente brevi delle differenze fra allevamenti situati nello stesso comprensorio trattati con la medicina convenzionale e con l’omeopatia
  • possibilità di vedere l’azione completa del rimedio omeopatico anche in patologie gravi e avanzate
  • minor incidenza dell’effetto placebo rispetto ai trias clinici prodotti nelle ricerche in medicina omeopatica umana.

CAMPO SPECIFICO DELL’ATTIVITÀ DI RICERCA

Lo studio riguarda la raccolta dati di due allevamenti di mucche situati nel comprensorio del parmigiano reggiano seguiti con la medicina omeopatica nell’arco degli anni 1996-2003. La zona presa in considerazione è quella in cui si produce il parmigiano reggiano in quanto è un formaggio che necessita latte di alta qualità in cui sia rispettata una data concentrazione di proteine e grassi e una fermentazione esclusivamente naturale, impedita dalla presenza di antibiotici. Alcuni allevatori della zona si sono quindi sensibilizzati più facilmente verso una terapia che non altera la lavorabilità del latte con residui chimici. L’uso dei rimedi omeopatici permette infatti di utilizzare il latte anche durante patologie acute rispettandone le qualità organolettiche.

METODOLOGIA

Sono state prese in esame due stalle (AM di Neviano e una azienda biologica delle colline parmensi) di circa 120 capi l’una, per ogni mucca è stata redatta una cartella clinica che ha permesso l’identificazione del rimedio costituzionale che poteva essere somministrato in determinati momenti della vita della mucca (gravidanza, dopo parto, malattie croniche ecc…) e dell’eventuale rimedio acuto per le manfestazioni che si evidenziavano (mastiti, flemmoni podali,indigestioni, infezioni dell’apparato respiratorio e problematiche legate all’apparato genitale ecc…). Durante la gravidanza inoltre come trattamento eugenetico è stato somministrato o il rimedio costituzionale o quest’ultimo dopo Sulphur 200K o Sulphur 200K da solo qualora non fosse stato possibile identificare il rimedio di fondo, secondo le indicazioni date da Hahnemann nella 6° edizione dell’Organon nella nota al #284.

 

Inoltre nel trattamento delle stalle è possibile identificare sia sintomi acuti sia cronici di quel particolare allevamento e arrivare a una lista di rimedi che identificano quella situazione permettendo, soprattutto nei casi acuti, un intervento tempestivo.

 

Nell’identificazione di questa rosa di rimedi particolarmente indicati per ogni allevamento vengono tenuti in considerazione una serie di parametri fra cui: il tipo di alimentazione e di conduzione dell’allevamento, i fattori che lo limitano, l’ambiente della stalla, la personalità dell’allevatore con le sue manie e i suoi sintomi peculiari, il nome della stalla e quello dell’animale in modo da avere il più chiaramente possibile l’immagine completa secondo le indicazioni date da Hahnemann nel paragrafo 5 dell’Organon: “sono da prendere in considerazione l’aspetto morale e intellettivo, la sua occupazione, le relazioni sociali e domestiche, l’età, il sesso ecc…”

 

Per quanto riguarda l’aspetto più legato al trattamento acuto, cronico e miasmatico della stalla ci riserviamo di approfondirli in un lavoro successivo.

GLOSSARIO

Per capire meglio i termini che verranno introdotti nella ricerca è utile anticiparne per alcuni il significato per rendere la lettura più comprensibile ai non veterinari.

 

  • Quoziente di avvicendamento obbligato: percentuale degli animali usciti in un anno, l’eliminazione può essere dovuta al fatto che l’animale è morto o è stato venduto, più è basso il valore migliore è la condizione sanitaria e economica dell’allevamento.
  • Parto/concepimento: giorni medi che intercorrono dal parto al concepimento dell’animale più è corto l’intervallo più l’animale è in lattazione e produce quindi più latte e più vitelli, più il valore è basso migliore è la condizione dell’allevamento
  • Indice latte: media aziendale del latte prodotto nel corso del periodo 1° Ottobre anno precedente 30 settembre dell’anno successivo, più alto è il valore maggiore è la produzione di latte.

 

I dati analizzati si basano su quelli pubblicati annualmente dalla Associazione Provinciale Allevatori (APA).

Nella ricerca si è valutato l’indice avvenimento che ci ha permesso di considerare l’andamento reale delle stalle sia da un punto di vista economico sia da quello sanitario.

INDICE AVVENIMENTO

Si è valutato che ogni dato preso singolarmente non ci potesse dare un’idea complessiva della situazione sanitaria e economica dell’allevamento.

 

Considerando per esempio solo l’indice latte si potrebbe pensare a un buon risultato quando questo si alza, ma se si analizzano gli altri dati si possono avere situazioni in cui aumenta l’indice latte con un incremento del numero di capi eliminati, una diminuzione della fertilità in quanto la lattazione dura più a lungo e un abbassamento dell’età media degli animali, situazione non ottimale per l’allevamento.

 

Per questo motivo si è pensato di ricorrere a un valore che è stato chiamato indice di avvenimento che indica la situazione complessiva dell’allevamento.

I dati che si considerano per valutare l’indice sono: indice latte, gg parto/concepimento, quoziente di avvicendamento obbligato.

Le relazioni fra i dati sono: a) indice latte: è allo stesso grado inversamente proporzionale alla fertilità in quanto più l’animale è sfruttato più difficile è da ingravidare e alle patologie perché più vulnerabile ( vedi statistiche provinciali e nazionali APA per quanto riguarda la vita media e l’indice fertilità);

  • b) quoziente di avvicendamento obbligato: è direttamente proporzionale alle patologie in quanto più aumentano le patologie più le vacche vengono eliminate;
  • c) gg parto/concepimento: è inversamente proporzionale alla fertilità perché se il periodo necessario per il concepimento è maggiore la vacca è meno fertile.

 

Mentre le statistiche ci illustrano lo stato dell’allevamento in quel momento, fotografano il livello acuto, l’indice di avvenimento permette invece di valutare lo stato cronico e in parte miasmatico in quanto è legato a ciò che avviene nel corso di più anni.

Frazionare gli indici aziendali, calcolare per settori in modo selettivo, non dà un’immagine complessiva occorre invece calcolare un solo indice che però rispecchi globalmente l’animale, l’allevamento, l’azienda non solo per un anno ma per un periodo di tempo più lungo.

 

L’indice avvenimento è quindi dato dall’indice latte diviso per la somma delle vacche uscite moltiplicato per dieci e dei gg parto concepimento.

Al fine di valutare l’efficacia del trattamento omeopatico sono stati confrontati i dati degli otto migliori allevamenti della provincia, in relazione all’indice latte, con quelli degli undici migliori allevamenti della zona di Neviano. Su questi è stato calcolato l’indice avvenimento.

INDICE AVVENIMENTO DEI MIGLIORI OTTO ALLEVATORI PROVINCIALI PER INDICE LATTE NEGLI ANNI 2000-2001-2002-2003

 

 

  • A.1 41537:960+636(1596) =2602
  • A.2 41602:1100+541(1641) = 2535
  • A.3 45586:1340+594(1934) = 2357
  • A.4 43167:1330+600(199) = 2272
  • A.5 31054:1040+331(1371) = 2265 anno 2001-02-03
  • A.6 40104:1180+716(1896) = 2115
  • A.7 40749:1290+653(1943) = 2099
  • A.8 4003:1180+753(1933) = 2070

 

media provinciale primi 50 della somma 2001-2002-2003

parto/conc 458,16:3 = 152,72

vacche uscite 77,98:3 = 25,99

INDICE AVVENIMENTO DEGLI UNDICI ALLEVATORI MIGLIORI DI NEVIANO PER INDICE LATTE E A.A COME AZIENDA BIOLOGICA NEGLI ANNI 2000-2001-2002-2003

 

  • A.M. 36521:710+535(1245) = 2933 (trattata con l’omeopatia)
  • A. 9 27752:390+604(994) = 2791
  • A.10 31345:760+476(1236) = 2536
  • A.11 37198:800+757(1557) = 2389
  • A.12 35984:980+571(1551) = 2320
  • A.13 34494:1030+612(1642) = 2100
  • A.14 35386:1230+581(1811) = 1953
  • A.15 34678:1180+611(1791) = 1936
  • A.A. 24899:840+630(1470) = 1693 (trattata con l’omeopatia e biologica)
  • A.16 29412:1200+631(1831) = 1606
  • A.17 31184:1410+549(1959) = 1591
  • A.18 29862:1380+694(2074) = 1439

 

N.B. l’A.14 viene trattata in questi anni con omeopatia nella patologie acute ed occupa il settimo posto.

 

Come risulta dai dati riportati l’A.M. ha l’indice avvenimento più alto anche rispetto ai migliori allevamenti provinciali, inoltre da quando è trattata con l’omeopatia vende un numero maggiore di capi e non ne compra di nuovi, questo è un dato che non risulta dall’indice avvenimento in cui sono calcolate le vacche in uscita come somma complessiva degli animali eliminati e di quelli venduti. Il fatto di vendere più capi costituisce un indice importante da un punto di vista economico e sanitario, rispecchia infatti una migliore condizione di salute della stalla.

 

Media comunale di tutti gli allevatori anno 2000-2001-2002-2003

parto/conc 594,38:4 = 148,59

vacche uscite 92,29:4 = 23.07 kg

latte sulle presenti 281,17:4 = 70,29

MEDIA INDICE LATTE, MEDIA VACCHE USCITE, MEDIA PARTO/CONCEPIMENTO E CONFRONTO MEDIA COMUNALE 2000-2001-2002-2003

 

  • A.A. vacche uscite 17,75 parto/conc 133,75 indice latte 91,30 (trattata con l’omeopatia)
  • A.11 vacche uscite 20,00 parto/conc 189,25 indice latte 92,99
  • A.14 vacche uscite 30,75 parto/conc 145,25 indice latte 88,46
  • A.12 vacche uscite 24,25 parto/conc 142,75 indice latte 89,96

INDICE AVVENIMENTO DEI NOVE MIGLIORI PER INDICE LATTE ALLEVATORI DI NEVIANO E DI ANGUS SOMMANDO GLI ANNI 1996-97-98-99

 

  • A.M. 34629:570+515(572) = 31,91 trattata con l’omeopatia
  • A.11 36898:620+600(1220) = 30,24 A.13 32063:870+582(1452) = 22,08
  • A.A. 20050:560+448(1008) = 19,89 trattata con l’omeopatia
  • A.10 29985:1050+497(1547) = 19,38
  • A.12 29660:1030+571(1601)= 18,52
  • A.15 29675:1060+575(1635) = 18,14
  • A.14 31540:1310+483(1793) = 17,59
  • A.17 28640:1210+531(1741) = 16,45
  • A.16 25681:1520+544(2064) = 12.44

N.B. A14 in questi anni non viene trattata con l’omeopatia e occupa l’ottavo posto

INDICE AVVENIMENTO

NB A.13 è al terzo posto ed in questi anni si faceva ancora omeopatia in stalla poi si è smesso dal 2000 in poi ed è andato al sesto posto.

 

La differenza di dati fra A.A. e A.M. è spiegabile dal diverso modo di conduzione nelle due stalle: nella A.M. non si ha monta naturale, ma si pratica la fecondazione artificiale; è più seguita in quanto il veterinario lavora su chiamata, usa l’eugenetica e ha quindi per ogni animale una cartella clinica, in A.A invece, dopo il passaggio al biologico avvenuto nel 2000, si lavora su programmazione una volta la settimana, si pratica la monta naturale e non l’eugenetica.

In questa ultima azienda risulta particolarmente evidente l’abbattimento delle spese veterinarie e farmacologiche con una insignificante variazione degli altri parametri.

 

Nella A.M. il passaggio da una terapia convenzionale all’omeopatia ha portato un grosso cambiamento nelle condizioni economiche e sanitarie della stalla, per quanto riguarda l’indice avvenimento è infatti al primo posto rispetto anche ai migliori allevamenti provinciali.

Da quando è trattata con l’omeopatia vende un numero maggiore di capi e non ne compra di nuovi, questo è un dato che non risulta dall’indice avvenimento in cui sono calcolate le vacche in uscita come somma complessiva degli animali eliminati e di quelli venduti.

Il fatto di vendere più capi costituisce un indice importante da un punto di vista economico e sanitario, rispecchia infatti una migliore condizione di salute della stalla.

 

Possiamo concludere con un’osservazione clinica: spesso le vacche si ammalano o all’utero o alla mammella in quanto sono organi che vengono sottoposti a continua forzatura per la produzione del latte e di vitelli, questi due organi frequentemente sono in alternanza fra loro nella manifestazioni patologiche , spesso l’uno copre un problema dell’altro, per esempio la presenza di cellule alte nel latte ( come avviene nelle mastiti) può aumentare la fertilità e viceversa ( in quanto il latte possiamo considerarlo come secrezione sessuale trasformata). Quando ci sono mastiti o problematiche legate alla sanità del latte è più facile che l’animale si ingravidi in quanto scarica il problema nella mammella e migliora l’aspetto uterino. Non è facile vedere questi due organi in equilibrio, frutto di una totale armonia dinamica che pervade tutto l’organismo, tutto l’allevamento, tutta l’azienda: un elevato valore dell’indice di avvenimento corrisponde in linguaggio statistico a questa condizione che può essere raggiunta praticando la medicina omeopatica per due- tre generazioni. Sulla diminuita incidenza delle malattie acute, la minor gravità di quelle croniche e il cambiamento miasmatico durante il trattamento omeopatico in queste due stalle si relazionerà in un lavoro successivo.

CONCLUSIONI

Possiamo riassumere i vantaggi che si riscontrano trattando le stalle con l’omeopatia:

  • – l’animale vive più a lungo con conseguenze positive nella riduzione della spesa: non si deve infatti sostituirlo, si abbatte quindi il costo o di acquisto di un nuovo animale in lattazione o quello relativo al tempo di attesa per portare un capo giovane alla lattazione ( circa 2 anni e mezzo ), nel caso l’animale fosse sostituito da un neo nato in azienda;
  • – il minore costo del farmaco omeopatico rispetto a quello convenzionale
  • – la minor spesa veterinaria per una migliore condizione sanitaria della stalla
  • – la partecipazione attiva da parte degli allevatori che si sentono maggiormente coinvolti nella cura in quanto sono spinti a osservare e a seguire più da vicino gli animali per poterne riferire le caratteristiche indispensabili al veterinario nell’individualizzazione del rimedio adatto.