L’omeopatia cresce nel Belpaese

1 Dic 2014 | Contro informazione

QUELLO ITALIANO È IL TERZO MERCATO EUROPEO, DOPO FRANCIA E GERMANIA.

Quello italiano è il terzo mercato europeo, dopo Francia e Germania, per questo motivo l’emendamento sui medicinali omeopatici approvato in Commissione Bilancio alla Legge di Stabilità “è un traguardo molto importante per l’industria di settore in Italia”.

Con queste parole Fausto Panni, presidente Omeoimprese esprime la soddisfazione dell’associazione che riunisce le imprese del comparto rispetto al provvedimento.

In particolare ad essere attesa era la proroga dei tempi per i rinnovi delle autorizzazioni, posticipata da marzo 2015 a giugno 2017 e la semplificazione delle procedure che verrà definita dall’Aifa.

I numeri dell’omeopatia nel nostro Paese parlano di un mercato in crescita: il 25,5% della popolazione italiana fra i 18 anni e i 65 anni – circa 9,7 milioni di persone – dichiara di usare, regolarmente o occasionalmente, i medicinali omeopatici.

Il settore rappresenta circa l’1% del mercato farmaceutico nazionale, con 320 milioni di euro di fatturato in farmacia.

E se molti italiani, principalmente donne, si avvicinano a questo comparto attraverso il passaparola di amici e conoscenti (64%), secondo recenti indagini diffuse a Lione in occasione di un incontro Boiron, un ruolo importante lo rivestono anche figure come il farmacista, il medico esperto in omeopatia e il medico di famiglia.

Le ricerca, realizzata su un campione di 1.500 persone fra i 18 e 65 anni, ha evidenziato inoltre che il 51,7% degli intervistati vorrebbe saperne di più rispetto al tema omeopatia, e il 43,8% desidererebbe che anche i mezzi di informazione ne parlassero di più. Per di più il 74% degli intervistati ritiene che ci sia “ancora molta ignoranza in materia di omeopatia e spesso se ne parli a sproposito”.