Intervista a Roberto Lala

30 Gen 2015 | Contro informazione

PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DI ROMA

Intervista a Roberto Lala, presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Roma

Presidente, sono stati annunciati 470 milioni di euro in più nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) di prossima emanazione. Un bel traguardo o ancora pochi?

Sicuramente non sono molti perché i livelli essenziali di assistenza, cioè quelle prestazioni per cui è essenziale intervenire dal punto di vista pubblico, avrebbero bisogno di più fondi. Ma considerando il momento economico e sociale che sta attraversando il Paese, è già un bel passo avanti.

Tra le misure preannunciate ci saranno più controlli ai medici per verificare la corrispondenza tra prestazioni prescritte e diagnosi per una maggiore appropriatezza delle prescrizioni. Perché questa misura?

Perché, come sempre, si cerca di risolvere il problema dalla fine e non dall’inizio. I controlli sull’appropriatezza prescrittiva si fanno già da molto tempo ed esistono già delle procedure ben precise. Il problema non è la mancanza di appropriatezza da parte del medico perché non sa cosa serve o vuole prescrivere cose inutili, quella che potrebbe essere evidenziata come inappropriatezza, ma non lo è, è la necessità di una prescrittività nettamente superiore rispetto al passato per non incorrere in quella che viene comunemente definita malpractice. Laddove il medico si trovi in una situazione di ipotetica diagnosi, ma non abbia certezze matematiche e si ritenga costretto ad attuare quelle procedure legate a nuovi accertamenti ematochimici, diagnostici non è inappropriato se il medico prescrive questi accertamenti perché non ha la certezza della diagnosi. Il rischio è che poi lo si accusi di non aver fatto tutto il possibile per il paziente. L’inappropriatezza è una bella parola, ma per poter procedere ad una riduzione delle richieste di accertamenti diagnostici o tecnici bisogna che siano maggiori strumenti ai medici.

E’ plausibile che la misura non venga accolta bene dalla categoria?

Io credo che quando si danno restrizioni del genere si crei inevitabilmente malumore. Ma non so che cosa si possa ottenere con una misura del genere, visto che i controlli esistono già.

Qual è la novità di questa misura?

Dal rapporto Osmed vengono fuori livelli di inappropriatezza soprattutto nell’utilizzo degli inibitori di pompa e degli antibiotici.

Come mai?

Perché sono due farmaci molto utilizzati per evitare il rischio che intervengano fattori di aggravio del paziente. Oggi ad esempio, se lei facesse un giro fra la popolazione e chiedesse pareri sull’influenza e la necessità di utilizzare una terapia antibiotica, le direbbero tutti che è necessaria quando sappiamo invece che, se l’influenza è solo di natura virale, l’antibiotico non serve a nulla. Ma al di là dell’effetto ottenuto, si preferisce prescrivere questi farmaci per evitare complicanze, soprattutto nella popolazione anziana con patologie croniche.

Rossella Gemma